Storytelling, Starbucks invita gli utenti a dare suggerimenti

Di storytelling abbiamo già parlato, riferendoci sia a Carosello che all’esperimento Sammontana. Quello di cui parliamo oggi è un progetto estremamente innovativo, che sfrutta a pieno le caratteristiche del web 2.0. Si tratta di “My Starbucks Idea”, il portale con cui Starbucks, una delle aziende più famose negli Stati Uniti, invita i propri consumatori a raccontare la propria storia, a dare suggerimenti sull’azienda.

Come funziona? Niente di più semplice. Ci si iscrive e, subito dopo, si può iniziare a postare idee, commenti e voti ad altre proposte. Si può suggerire di creare un nuovo cappuccino, di migliorare le sedute ai tavoli, di ampliare i metodi di pagamento. Insomma, davvero qualunque cosa.

Questo dimostra la forza di un brand che ha saputo dare voce a tutte le persone, le quali hanno risposto in massa, sentendosi parte dell’azienda e volendo contribuire con suggerimenti per prodotti, applicazioni, sconti. Alla storia di Starbucks possono partecipare tutti, nessuno escluso. La narrazione del marchio diventa di massa, collettiva.

L’esperimento di Starbucks ha una duplice valenza. Da un lato, permette all’azienda di collezionare informazioni preziosissime sui suoi clienti. Dall’altro, i consumatori ricevono in cambio la soddisfazione di essere ascoltati, di veder messe in pratica le proprie idee e di condividere la propria passione per il medesimo argomento. Quest’ultima questione, tra l’altro, oltre a creare un legame tra il brand e i clienti, lo crea anche tra i clienti stessi, allargando l’esperienza “Starbucks” al di fuori del consumo dei suoi prodotti.

Una strategia vincente, insomma. Facile da utilizzare e in grado di creare una comunità di intenti coesa, con l’obiettivo di migliorare l’azienda, che diventa un vero e proprio punto di riferimento.