Storify: quando è il brand a fare storia

Comunicare i valori di un brand attraverso il racconto di una storia: è uno degli assunti principali del brand journalism. Per farlo, le aziende hanno a disposizione una serie di strumenti. Uno dei più significativi è la content curation.

Ma cosa si intende per content curation? Il lavoro del content curator si può sintetizzare come l’attività di scoperta, aggregazione e divulgazione di contenuti digitali intorno a un tema o a un evento. Esistono diverse piattaforme che consentono di cercare materiale sul web e di metterlo insieme sotto forma di racconto. Storify è uno dei più diffusi e – a nostro parere – uno dei meglio ideati.

 

COS’È STORIFY

Lanciato nel settembre del 2010 e aperto al pubblico nel 2011, Storify è un tool che permette agli utenti di creare una storia usando contenuti già pubblicati su social media come Facebook, Twitter, YouTube, Google Plus, Instagram, LinkedIn. Ci si può iscrivere tramite e-mail, profilo (non pagina) Facebook o account Twitter.

 

COME CREARE UNA STORIA

Per prima cosa, si sceglie il tema, e quindi il titolo, della storia. Successivamente, si passa alla ricerca del materiale. Tramite parole chiave, hashtag, profili o tag, si possono rintracciare contenuti come post, tweet, video, foto. Dopo aver effettuato la selezione di quelli interessanti, si organizzano seguendo una scaletta. Una volta pronta, la storia si pubblica e può comunque essere modificata in ogni momento.

Ecco una foto di come si presenta l’editor del tool.

 

 

IMMAGINA, ASSEMBLA, SOCIALIZZA

Lo Storify, oltre ad essere un insieme di contenuti, è esso stesso contenuto. Per questo, può essere condiviso su altri social network e perfino embeddato su un sito.

 

STORIFY PER IL BRAND JOURNALISM

Perché uno strumento come Storify è importante per chi fa brand journalism? Abbiamo già avuto modo di dire che il brand journalism è la naturale evoluzione dello storytelling: attraverso il racconto di un evento o di un tema, l’azienda ha l’opportunità di trasmettere valori, dire la propria, suscitare emozioni, creare condivisione. Con la content curation può centrare ognuno di questi obiettivi. Il video realizzato da Vodafone ne è un esempio.

 

LE FUNZIONI DI STORIFY

In sostanza, con strumenti come Storify, si può:

  • raccontare una storia;
  • raccontare la propria storia;
  • seguire un evento in diretta e creare suspense intorno allo stesso;
  • organizzare contenuti già pubblicati, ma dispersi tra sito, blog e social network;
  • coinvolgere.

E’ bene non sottovalutare mai l’ultimo dei quattro punti: fare una comunicazione unidirezionale non solo è una pratica del tutto anacronistica, ma è perfino controproducente, soprattutto sul web 2.0. Storify ha presente questo principio elementare e, in fase di pubblicazione del racconto, dà l’opportunità di “avvisare” con un tweet i diversi profili Twitter menzionati nella storia.

 

ESEMPI DI CONTENT CURATION CON STORIFY

The Daily Beastche, secondo Technorati, è il 24esimo blog più seguito al mondo – ha scelto il social network fondato da Xavier Damman e Burt Herman per raccontare il lancio di un album di Beyoncè. L’uscita ha fatto registrare un successo che colleghe come Lady Gaga, Katy Perry, and Britney Spears non sono riuscite ad equiparare. E il Daily Beast ha trovato un modo molto originale di immaginare le reazioni delle star alla notizia.

E’ interessante, infine, il modo in cui lo stesso Storify comunica con gli utenti/clienti. Ha usato la formula della storia sia per raccontare un cambiamento interno alla società (l’acquisizione da parte di Livefyre) , sia per presentare ai clienti il “nuovo prodotto” (introduzione di una nuova grafica).