Spotify: arrivano le Storyline, le storie degli artisti
Spotify sta testando la sua personale versione delle “storie”. La nuova funzione introduce le “Storyline”, un’opportunità per gli artisti di condividere le storie insieme alla propria musica e per gli utenti di scoprire “il dietro le quinte” delle canzoni. Il servizio di streaming musicale è nato nel 2008 e conta oggi 217 milioni di utenti iscritti di cui 100 milioni paganti,
Il format delle “stories”, inventate da Snapchat nel 2014 e dal 2016 approdato su Instagram, che ne ha fatto il suo punto di forza, più di recente è stato implementato anche su Facebook, WhatsApp e YouTube, e in questo momento è in fase di sperimentazione su Spotify per un numero ristretto di utenti. Storyline rappresenta un nuovo modo di raccontare la musica attraverso suoni, immagini e parole.
COME FUNZIONA STORYLINE
La nuova funzionalità, che sarà a disposizione degli utenti che si sono candidati come beta-tester, presenta un contenuto aggiuntivo visibile nella parte inferiore dell’interfaccia dell’app, sotto i tasti per la riproduzione del brano. Se la funzione è disponibile per un brano, a partire dalla versione v8.5.5.853, l’utente noterà l’icona di una carta che si muove.
Le “storie” di Spotify saranno accessibili facendo uno swipe up, ovvero scorrendo verso l’alto il contenuto. Storyline è basata su schede di una certa durata sul modello di Instagram che contengono descrizioni o aneddoti legati a un brano specifico o all’artista, accompagnate da uno sfondo. L’utente, proprio come per le storie di Instagram, può interagire e osservare i contenuti scorrendo o mettendo in pausa la visualizzazione.
“Stiamo sempre testando nuovi modi per creare esperienze migliori per più utenti”, ha fatto sapere un portavoce di Spotify. La società non ha fornito alcuna informazione su quando si sarebbe diffusa più ampiamente. Con questa dichiarazione a TechCrunch, l’azienda di Stoccolma ha confermato che sta sperimentando Storyline.
SPOTIFY, DA “BEHIND THE LYRICS” A “STORYLINE”
Non è la prima volta che Spotify intende rivelare qualcosa di più oltre alle tracce musicali presenti sulla piattaforma. Già dal 2016 con la funzione Behind the Lyrics, inizialmente soltanto disponibile per iPhone e l’anno successivo anche per Android, aveva dato voce agli artisti che potevano spiegare retroscena sui loro brani mentre tramite delle schede pop-up che si caricano durante la canzone venivano visualizzate le parole e il loro significato per l’artista.
“Behind the Lyrics” si appoggiava su un partner esterno come Genius e non sono mancate le polemiche su errate interpretazioni dei testi delle canzoni, come accaduto di recente a Hayley Williams, cantante dei Paramore, che ha affidato a un tweet il suo disappunto per le informazioni scorrette su un suo brano, presenti su Spotify. Il suo tweet è diventato virale in poco tempo e ha indotto Genius a intervenire per aggiornare le informazioni presenti su “Behind the Lyrics”.
@spotify hi. for about a yr now my band’s mgmt has tried get yall to take down some… outdated… facts on behind the lyrics for our song “Hard Times”.
the facts are: it’s all embarrassing & there was no “bright side”… hence the title, Hard Times.
thank you & goodnight.— hayley from Paramore (@yelyahwilliams) 24 aprile 2019
Per evitare altri fraintendimenti o errori, Spotify ha scelto di introdurre “Storyline”, uno strumento per raccontare le storie dietro una canzone, rendendo protagonisti del racconto direttamente gli artisti. In futuro, la funzionalità dovrebbe essere incorporata nella Spotify Artist Dashboard. Gli artisti coinvolti in questa fase di test, senza il filtro di partner esterni, forniranno dettagli, informazioni e curiosità sui loro brani.
I PRIMI BRANI SU STORYLINE
Le Storyline visibili finora appartengono a un gruppo ristretto di artisti e di brani, tra cui “Sucker” di Jonas Brother e diverse canzoni Billie Eilish (“Bad Guy,” “Bury a Friend,” “When the Party’s Over,” “Wish You Were Gay”), come ha anticipato per primo Android Police.
Per gli artisti essere presenti sulle Storyline costituirà un vantaggio in termini di popolarità e engagement perché più utenti accederanno alle loro playlist, attratti anche dai nuovi contenuti musicali, più saranno alti gli ascolti e ricavi totali.
La funzionalità è al momento disponibile negli USA e in un numero limitato di altri mercati è accessibile dall’App per Android e iOS (non ancora su desktop). Spotify non ha voluto comunicare su quale pubblico la sta testando (oltre agli Stati Uniti), né per quanto tempo durerà la sperimentazione.
LE STORIE, IL RACCONTO SOCIAL DELLA GIORNATA
Da quando sono comparse per la prima volta su Snapchat, il social del fantasmino, le storie hanno rappresentato un modo innovativo e immediato di condivisione dei contenuti e una nuova forma di narrazione digitale propria dei social network, con modalità simili su tutte le piattaforme, dalle foto ai video, inclusi filtri ed effetti speciali.
Il tratto distintivo delle storie è la loro durata: i contenuti condivisi spariscono nel giro di 24 ore. Sono quindi uno strumento usato per mettere in evidenza aspetti della quotidianità destinati a lasciare il segno giusto il tempo di una giornata.
Le “storie”, ormai presenti sui social e sui servizi di messaggistica, sono diventate un must, un contenuto personalizzato approdato ora anche Spotify, uno dei principali colossi di streaming video e musicale, che ha deciso di introdurle nella sua piattaforma. La novità, per il momento solo in fase di test, rappresenta un nuovo canale espressivo che promette maggiore personalizzazione, interazione e coinvolgimento tra gli utenti e i loro artisti preferiti.