Skype Blogs: storie positive di una società videoconnessa

Hai un amico che è andato a vivere all’estero, magari negli States. È partito solo da una settimana ma già ti manca da impazzire. Ti decidi a contattarlo, ma l’instant messagging non ti basta: vuoi vederlo in volto. Ovviamente una videochiamata oltreoceano può costarti un occhio della testa. Quindi cosa fai? Ovvio, utilizzi Skype!

Skype è il più famoso software di VoIP (Voice over tramite Protocollo Internet) che ti permette di videochiamare parenti, amici e conoscenti in giro per il mondo. A costo zero. Utilizzato per motivi ludici, sentimentali e lavorativi, Skype abilita anche la possibilità di chiamare telefoni fissi a prezzi competitivi rispetto ai costi richiesti dalle diverse compagnie nazionali di telefonia. Ma per videochiamate tra utenti e videoconferenze tra colleghi collegati in rete, l’utilizzo del programma è interamente gratuito.

LE STORIE EDIFICANTI DEGLI SKYPE BLOGS

Nel 2012 la società di proprietà della Microsoft ha deciso di aprirsi al blogging, con una chiave positiva. Se avete dimestichezza con il progetto di brand journalism del Coca-Cola Journey, intuirete di che tipo di contenuti stiamo parlando. Storie strappalacrime, edificanti, in grado di raccontare i risvolti nascosti di un’azienda che pare offrire “solo” un servizio di videochiamate. Ma che in realtà connette gli utenti in modi impensabili, avvicinando la società come difficilmente sarebbe stato possibile prima dell’avvento di queste tecnologie.

Per approfondire: il Coca-Cola Journey sbarca in Italia

AGGIORNAMENTI, CONSIGLI, EVENTI: SKYPE RACCONTATA A 360°

Skype Blogs si divide in più sezioni. Garage & Updates racconta l’azienda dall’interno, offrendo ai lettori spiegazioni dettagliate sul perché e sul per come delle novità proposte da Skype. Ovviamente, l’ultimo pezzo non poteva che riguardare il funzionamento dello Skype Translator, l’incredibile novità ideata da Microsoft per tradurre – ad esempio dall’inglese allo spagnolo – le conversazioni che avvengono in real time sulla piattaforma di VoIP. Il percorso dello sviluppo tecnologico, il video di presentazione del progetto e l’intervista a uno degli ingegneri che ha seguito i lavori raccontano Skype dall’interno. Cercando di mostrare il lato umano dietro quello tecnologico e le storie di chi ha messo testa e cuore per rivoluzionare il mondo. Perché Skype non è solo righe di codice informatico e algoritmi.

Segue la sezione Workshop, in cui l’azienda si premura di spiegare ai professionisti come sfruttare al meglio le potenzialità lavorative del software per le videochiamate. Un esempio tra tutti: se stai comunicando via email one-to-one con un collega lontano nello spazio (ma non nel tempo) e ti rendi conto che la discussione si sta facendo stimolante – al punto tale da meritare un approfondimento face-to-face  – non restare inchiodato allo schema testuale e precipitati su Skype. Una conversazione faccia a faccia di un quarto d’ora potrebbe porre fine alle incertezze testuali che ore di email non sarebbero riuscite a risolvere. Perché scrivere, quando si può parlare? Gestualità e tono della voce potranno arrivare laddove la tastiera non ti avrebbe mai fatto arrivare.

La sezione Tips & Tricks è raccomandata agli utenti che si affacciano per la prima volta alla piattaforma. Con consigli essenziali sulle impostazioni di base del software, permette anche a non addetti ai lavori di esplorare le funzionalità più utili di Skype. La sezione Big Blog ordina i grandi eventi di cui Skype si è resa protagonista. Come l’appuntamento di dicembre in cui – grazie ad una partnership intrapresa con Code.org e la Falmouth Elementary School – Skype ha messo in collegamento alcuni piccoli studenti del Maine con Jens Bergensten, il genio dietro il videogame Minecraft. Alcuni video hanno ripreso la gioia e l’incredulità dei piccoli internauti stupiti dalla possibilità di videochiamare la mente che si cela dietro uno dei giochi da loro preferiti.

Last but not least, la sezione Social Good funge da zoccolo duro dell’intera area blog, aggregando le storie davvero edificanti che Skype ha deciso di raccontare al mondo esterno. Un po’ per creare empatia con gli utenti ed umanizzare il proprio volto, un po’ per raccontare gli utilizzi secondari che, spesso, gli utenti non hanno neanche modo di immaginare. La storia più emblematica è probabilmente quella di Matt Forkas, bimbo leucemico che grazie a una partnership tra Hopecam e Skype ha avuto la possibilità, per la prima volta nella sua vita, di vedere i suoi compagni i classe. Skype ha voluto raccontare il retroscena di un mondo drammatico, quello dei bimbi che combattono coraggiosamente la leucemia e il cancro dovendo, al contempo, combattere un male non minore: l’isolamento sociale. Una comoda e gratuita videochiamata illumina il volto del piccolo malato, annullando la distanza geografica e simbolica creata dalla malattia.