Guerra alle fake news: Reddit e MIT si affidano agli utenti

di Maria Scopece

La lotta alle fake news è diventato uno dei temi più importanti con i quali il giornalismo online è chiamato a confrontarsi pena la totale perdita di credibilità e, dunque, un ulteriore ridimensionamento dei margini di redditività. Se in Europa si è sentita la voce grossa fatta dalla Germania che ha minacciato Facebook di emettere una sanzione da ben 500mila euro di multa (Facebook nel 2015 ha maturato 3,7 miliardi di euro di utile netto), negli Stati Uniti sono Reddit e il MIT  (Massachusetts Institute of Technology) a cercare una risposta proprio a partire dal più importante sito di social news.

CHE COS’È REDDIT?

Reddit è una comunità online, mediamente anarchica, in cui gli utenti si confrontano tra di loro sugli argomenti proposti. Il sito di social news si presenta come una grande bacheca nella quale gli utenti condividono contenuti presi dal web, anche articoli di giornali online, e poi altri utenti votano o commentano. A seconda dei voti ricevuti i contenuti si spostano guadagnando o perdendo posizioni e dunque visibilità. Reddit ha anche sezioni specifiche per professionisti che si prestano a fornire risposte.

COS’È LA  TEORIA DEI NUDGE

I ricercatori di CivilServant, un progetto del MIT che aiuta le comunità online a condurre esperimenti sui metodi di moderazioni della conversazioni online, hanno pensato di applicare a Reddit la teoria dei nudge, afferente al campo dell’economia comportamentale. I teorici dell’architettura delle scelte ritengono che i comportamenti umani possano essere influenzati da condizionamenti soft almeno con la stessa intensità con la quale sono influenzati da imposizioni normative, e dunque perentorie. Un esempio di condizionamento soft può essere la disposizione del cibo all’interno degli scaffali dei supermercati. Non c’è l’obbligo di acquistare il cibo posizionato all’altezza dei nostri occhi ma con molta probabilità sarà proprio quello che sceglieremo.

IL METODO REDDIT – MIT

I moderatori di Reddit hanno stilato una classifica contenente le fonti di news (soprattutto tabloid inglesi, australiani e americani) che più spesso ricevono lamentele circa la presenza titoli sensazionalistici o la diffusione di notizie false. Le informazioni che provengono da questi giornali sono accompagnate da un’etichetta che invita allo scetticismo e ad operare un autonomo fact – checking. Questi warning producono effetti importanti sugli utenti: i commenti sottostanti a queste news contengono spesso link di approfondimento provenienti da  altre fonti, inoltre è più probabile che le notizie presenti sui tabloid della lista dei meno affidabili ricevano valutazioni negative. Questi due comportamenti, in particolare il secondo, hanno effetti anche sull’algoritmo che, conteggiando un gran numero di voti negativi, sarà indotto a posizionare in basso i contenuti provenienti da quella fonte. In tal modo la lotta alle fake news è condotta dagli stessi soggetti responsabili della loro diffusione, gli utenti della rete.

GLI EFFETTI COLLATERALI

Le controindicazioni sono almeno di due tipi. Da un lato ci potrebbe essere il cosiddetto “effetto ritorsivo“, ovvero la correzione di informazioni affidata agli utenti potrebbe andare a danneggiare informazioni vere anziché bersagliare quelle false. Dall’altro lato si potrebbe attivare quella che in termini psicologici è chiamata “reattanza“, ovvero gli utenti potrebbero decidere di ribellarsi alle “norme sociali” suggerite dai moderatori e non attribuire voti negativi alle notizie false. Tuttavia non c’è stata, fino ad ora, grande evidenza della prevalenza di questi comportamenti.