Facebook paga media e celebrità per usare Live

L’azienda di Menlo Park ha siglato 140 contratti per un totale di 50 milioni di dollari

di Daniela Galasso

Che fossimo entrati nella golden age dei video online, lo aveva già affermato lo stesso Zuckerberg qualche mese fa, in occasione dell’F8. Tra l’altro, già a marzo, lo stesso Facebook aveva ammesso l’esistenza di accordi monetari con alcuni utenti (prestigiose testate online, blog e star della rete) per l’utilizzo costante della neonata funzionalità Facebook Live. Tuttavia, fino ad oggi, non era ancora noto quale fosse la somma che Facebook stava pagando, tra gli altri, a utenti del calibro della CNN o dello chef Gordon Ramsay. Ebbene, come ha reso noto il Wall Street Journal, si tratta almeno di 50 milioni di dollari. La prestigiosa testata americana è, infatti, entrata in possesso di un documento nel quale figurano alcuni dei contratti e dei compensi che il social di Zuckerberg ha stipulato per un periodo di un anno, da marzo 2016 a marzo 2017.

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GLI ACCORDI DI FACEBOOK

Come detto, le prime indiscrezioni sui possibili accordi erano emerse a marzo: il sito americano Recode riferiva di vari incontri tra la Chief Operating Officer del social network, Sheryl Sandberg, e alcune agenzie e rappresentanti delle star.

Il valore dei singoli contratti – sempre secondo quanto riportato dal Journal – è basato sulla popolarità su Facebook dei singoli utenti e sul numero delle trasmissioni in streaming che questi ultimi si sarebbero impegnati a garantire. Alcuni, inoltre, prevedono anche clausole relative alla durata delle singole trasmissioni o, ancora, bonus per i publisher che superano determinati requisiti minimi.

L’editore più pagato è BuzzFeed, con un compenso di 3,05 milioni di dollari per la trasmissione di dirette live da marzo 2016 a marzo 2017. Al secondo posto, c’è il New York Times che, per lo stesso periodo, ha ricevuto 3,03 milioni di dollari. La CNN è al terzo posto con un contratto da 2,5 milioni di dollari. Nell’elenco analizzato dal WSJ, sono presenti anche importanti istituzioni culturali come il Metropolitan Museum of Art o il Museo di Storia Naturale di New York, star della rete come Logan Paul o il Futbol Club Barcelona. Non mancano neanche blog come Tastemade, che già si era distinto per la sua strategia video-centrica.

L’iniziativa di Facebook, dunque, non ha trovato ostacoli e, a ben vedere, sarebbe stato strano il contrario. Gli editori, infatti, si stavano già mobilitando da tempo per investire in uno strumento, i video, che assicura, da un lato, cospicue entrate tramite l’advertising, e, dall’altro, una maggiore visibilità sul social network. Dal canto suo, Menlo Park considera evidentemente gli accordi uno strumento fondamentale per incoraggiare gli utenti e le pagine più popolari a produrre un flusso costante su Facebook Live, durante il suo primo anno di vita. In futuro, è probabile che l’azienda ricorra a formule, almeno in parte, diverse, prevedendo, ad esempio, la condivisione delle entrate pubblicitarie con i singoli utenti.

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VIDEO, FORTISSIMAMENTE VIDEO

La strategia di Menlo Park pare aver funzionato. Secondo un’analisi di Socialbakers, una società che si occupa di analisi e monitoraggio dei profili social, le pagine di editori e blog più popolari su Facebook hanno registrato un incremento delle dirette su Facebook Live dall’11% di gennaio al 44% di maggio.

Secondo le dichiarazioni del colosso dei social network questa strategia è anche lungimirante: dai primi test, è risultato che i video live vengono visualizzati tre volte di più rispetto alle altre tipologie di video.

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Il WSJ ha comunque precisato che il documento di cui è entrata in possesso “isn’t a full accounting of all of Facebook’s dealings with video creators”. In altre parole, non è esaustivo. Tuttavia, esso costituisce sicuramente un’ulteriore testimonianza degli sforzi che il gigante di Menlo Park sta sostenendo per diventare il canale leader per la trasmissione di dirette streaming.

@DanielaGalasso_