Tutti contro Netflix

È iniziata la sfida tra i big del web per sedersi al ricco tavolo della tv in streaming. Google, Amazon e Apple puntano il colosso di Reed Hastings

 

di Daniela Galasso

L’intero mondo della tv sta cambiando: gli abbonati alla televisione via cavo diminuiscono e sempre più utenti televisivi emigrano su piattaforme digitali come Netflix. In particolare, nel mondo della tv on-demand ci sono in ballo interessi consistenti. Secondo un studio del Digital TV Research il mercato della tv in streaming ha generato, solo nel 2015, 26 miliardi di fatturato in tutto il mondo. La stessa ricerca proietta cifre ancor più invitanti: 51 miliardi entro il 2020. Logico, dunque, che i colossi del web vogliano accaparrarsi una fetta della torta.

 

YOUTUBE UNPLUGGED

Mentre la corsa di Netflix continua inarrestabile — 70 milioni di abbonati in 190 paesi — anche Google si lancia nella mischia. Secondo alcune indiscrezioni riportate da Bloomberg, infatti, il colosso di Mountain View lancerà entro il 2017 YouTube Unplugged, il servizio di tv in streaming sul quale al Googleplex si sta lavorando da qualche mese. Nel frattempo, Google non ha né confermato né smentito le voci che circolano riguardo il nuovo progetto della sua controllata.

Sempre secondo quanto riportato da Bloomberg i lavori su YouTube Unplegged sarebbero già a buon punto. Il servizio dovrebbe essere disponibile, non solo in streaming, ma anche via cavo. Proprio per fornire il servizio anche via cavo, i vertici di YouTube avrebbero già avvicinato alcune importanti emittenti televisive statunitensi come Century Fox, Nbc Universal e Cbs. Anche se al momento nessun accordo è stato siglato, l’offerta via cavo dovrebbe consistere in alcuni canali visibili sottoscrivendo un abbonamento mensile di circa 35 dollari. D’altronde, nei mesi scorsi, YouTube si è già aperta ai servizi premium a pagamento con YouTube Red: ispirandosi al modello di Spotify, YouTube Red permette di vedere i video già disponibili sul sito ma senza interruzioni pubblicitarie, il tutto sottoscrivendo un abbonamento mensile da 9,99 dollari. Al momento, YouTube Red è disponibile solo negli Stati Uniti, ma il suo sbarco oltreoceano è atteso nei prossimi mesi.

 

LA TV IN STREAMING SECONDO AMAZON E APPLE

Google, tuttavia, non è il primo a lanciarsi nel fiorente mercato della tv in streaming. È di qualche mese fa la notizia secondo cui Apple starebbe lavorando alla sua prima serie tv. Il progetto vedrebbe coinvolti nomi importanti dello show business USA e viene visto a Cupertino come un prototipo volto a testare le possibilità offerte dal nuovo mercato aperto da Netflix. In ogni caso, una cosa è certa: l’azienda di One Infinite Loop ha scelto la strada più difficile — ma anche la più prestigiosa — per tuffarsi nel mondo della tv on-demand: quella della produzione di contenuti originali.

Il cast di Mozart in the Jungle

Dal canto suo, Amazon non è rimasta a guardare. Sempre nei mesi scorsi, il colosso ha annunciato a sorpresa l’upgrade di Prime Video, trasformandolo in una piattaforma on-demand molto simile a quella di Netflix. Amazon Prime Video è disponibile negli USA in abbonamento mensile a 8,99 dollari e prende in prestito l’idea di abbonamento flessibile introdotta da Netflix: lo si può attivare e disattivare quando si vuole, un vantaggio non trascurabile per gli utenti. I punti di forza di Amazon Prime Video sono due. Anzitutto, il collegamento con il diffusissimo servizio di spedizione rapida Prime: con soli due dollari in più al mese, gli utenti di Prime si potranno abbonare ad entrambi i servizi. In secondo luogo, a differenza di Netflix, i contenuti offerti da Amazon possono essere scaricati e non solo visti in streaming. Non manca, infine, un’offerta di contenuti originali “made in Amazon”, basti pensare a serie di successo come Trasparent e Mozart in the Jungle.

 

IL VANTAGGIO DI NETFLIX

I tre titani del mondo hi-tech hanno insomma lanciato la sfida al colosso di Reed Hastings. Sia Google, sia Amazon e Apple, possono contare su fatturati e competenze tali da realizzare piattaforme all’altezza di Netflix. Dunque, la vera sfida si giocherà sul terreno dei contenuti originali. In particolar modo, la differenza la faranno le serie tv che hanno registrato un boom negli ultimi anni, rivelandosi come la chiave del successo dei servizi di tv in streaming. Da questo punto di vista, Netflix sembra avere un vantaggio notevole. Il colosso di Reed Hastings è stato il primo a lanciarsi in questo mercato e può contare su un solido mercato e una notevole libreria di film e serie tv.

Inoltre, la risposta di Netflix ai giganti del web non si è fatta attendere. La scorsa settimana il colosso di Reed Hastings ha annunciato un nuovo accordo con la Disney che prevede la distribuzione esclusiva per tutti i contenuti del catalogo (compresi quindi Marvel, Lucasfilm e Pixar). L’accordo, che al momento riguarda al solo mercato americano, entrerà in vigore da settembre. Secondo quanto riportato dall’autorevole blog statunitense The Verge, l’operazione costerà centinaia di migliaia di dollari al colosso della tv on-demand e andrà a scapito soprattutto di Starz e Amazon Prime, le piattaforme che detenevano i diritti del catalogo Disney. Tuttavia, anche Google, Amazon e Apple hanno i loro assi nella manica: la partita è ancora aperta.

 

E FACEBOOK?

Probabilmente a questo ricco tavolo vorrà sedersi anche Zuckerberg e le conseguenze potrebbero riguardare l’intero universo della tv in streaming. La scorsa settimana, infatti, Facebook ha lanciato la nuova applicazione Video in diretta che consente a tutti i suoi utenti di seguire le dirette in corso in tutto il mondo sul social network.

 

LEGGI ANCHE: FACEBOOK LIVE DIVENTA GLOBALE, VIA ALLA MAPPA PER I VIDEO IN STREAMING

 

La novità che riguarda più da vicino il mondo della tv in streaming è quella di Fox Networks Group che il 20 maggio scorso ha deciso di trasmettere la premiere di Outcast su Facebook Live. Il primo episodio della serie tv targata Fox e ideata da Robert Kirkman è stata trasmessa in esclusiva contemporaneamente in 61 paesi di Europa e Africa. Si tratta di un primo esperimento di narrazione crossmediale di portata mondiale che potrebbe ridefinire lo scenario futuro della tv on-demand.

@DanielaGalasso_