London Technology Week: la modernità è british

Creatività e innovazione nella settimana della tecnologia. Cinque giorni di incontri, seminari e workshop nella città della regina che si conferma capitale tecnologica d’Europa.

Centotrentadue aziende, multinazionali o locali. Migliaia di persone, addetti ai lavori o appassionati. Giovani scaltri che corrono insieme alla tecnologia, meno giovani affannati che provano a inseguirla. Tanti, da ogni parte del mondo, diversi. Ma tutti accomunati dalla passione hi-tech, che anche quest’anno si colora del fascino british. Per il secondo anno consecutivo Londra ospita la London Technology Week: dal 16 al 21 giugno si incontreranno imprenditori, investitori, sviluppatori, giornalisti e curiosi da ogni Paese per confrontarsi con esponenti di multinazionali tecnologiche.

LONDRA COME NON L’AVETE MAI VISTA

Più di 200 eventi gratuiti tra workshop, tavole rotonde, networking, dimostrazioni, seminari e conferenze.  Diverse le tematiche proposte: musica, sport, moda, finanza, scienza e formazione. Unico il focus: l’innovazione tecnologica.

Le porte della London Technology Week sono aperte a tutti. Ammonta a più di 40.000 la stima dei visitatori attesi. Tutti possono curiosare, guardare, partecipare. Dai workshop per capire come le nuove tecnologie stanno influenzando la formazione,ai laboratori per bambini dagli otto anni in su, che potranno sperimentare realtà virtuali e imparare a fare progetti in 3D.

E ancora, i tributi al calcio, con la proposizione di eventi dedicati allo sport, sezioni sulla ricerca scientifica in Inghilterra, con eventi volti a dimostrare la ricostruzione di un cervello attraverso un super computer. Per chi aveva pensato che fosse impossibile coniugare l’antico fascino vittoriano e le atmosfere british, agli eccessi della modernità, ci sarà di che ricredersi.

Londra segue il flusso dell’innovazione. Anzi, lo precede.

GOD SAVE THE TECHNOLOGY!

La London Technology Week è un festival in grado di riunire dal vivo un elevato numero di specialisti e appassionati di tecnologia, nazionali e internazionali, e offrire una vasta proposta di social learning e opportunità di lavoro. L’obiettivo è quello di avvicinare più gente possibile a un mondo che non è più confinato agli esperti. Alla faccia di chi pensa ancora che il settore tech sia appannaggio di nerd ingobbiti con gli occhiali spessi.

Oggi la tecnologia è democratica. Non esiste più un discrimine tra chi capisce e fa tecnologia – occhiali spessi e gobba a parte – e chi invece si limita a sapere quello che serve. Tutti ne parlano, tutti ne fruiscono. Soprattutto, e questo è vero, le nuove generazioni. Cosa che sa anche il Comune di Londra che, intanto che occupa 200 mila persone nelle nuove tecnologie, investe pure un milione e mezzo di sterline in attrezzatura informatica per le scuole pubbliche. E altro denaro che ritorna in contributi all’economia per più di 18 miliardi di sterline.

Come a dire: essere la capitale finanziaria non ci basta. Vogliamo essere la capitale della tecnologia. E della fin-tech, la tecnologia applicata alla finanza.

Altro che umorismo british. Questi fanno sul serio.