Ogni 8 secondi che Facebook ci fa risparmiare un Giornale muore

Debutta Instant Articles: il nuovo tool di Facebook che rivoluzionerà il mondo del giornalismo

 

Il più grande social network del mondo si sta lanciando proprio in questi giorni in una nuova avventura Instant Articles che vede protagonista il mondo dell’editoria dei grandi numeri.

Il 48 % degli utenti affermano di informarsi tramite il social su notizie di politica e interni. Da qui la geniale innovazione del team di Zuckerberg che in soli 6 mesi ha ideato e progettato un’applicazione (ad oggi disponibile solo per iOS) che permette di creare e leggere articoli istantaneamente senza dover trasferirsi sul sito proprietario.

L’app ha debuttato la scorsa settimana negli USA con partner come: New York Times, National Geographic, BuzzFeed, Nbc News e The Atlantic; mentre in Europa arriverà questa estate per testate come The Guardian, Bbc News, Spiegel e Bild.

Il terrorismo di Zuckerberg a Twitter

Fin da sempre Twitter ha vestito i panni del social di riferimento per avere notizie in tempo reale. Zuckerberg vuole strappargli via lo scettro di primo informatore istantaneo. Business Insider commenta “Nel tempo, queste alleanze sui contenuti potrebbero fare di Facebook la destinazione numero uno per avere news, non solo personali. Si sta mettendo in una posizione per competere con Twitter, ancora il luogo migliore sul web per avere notizie in tempo reale”. Anche se nessuno può battere l’istantaneità di un tweet con i suoi 140 caratteri.

Vantaggi per tutti

Fino a qui stanno tutti bene, le tre categorie coinvolte avranno apparentemente dei vantaggi. Il lettore che risparmierà quegli 8 secondi che servono a far caricare l’articolo dal social al sito madre e vivrà una nuova esperienza editoriale (10 volte più veloce). “La velocità è la caratteristica più importante per qualsiasi software per dispositivi mobile” ha dichiarato Chris Cox capo ufficio produzioni di Facebook e “Instant Articles permette loro di offrire articoli veloci e interattivi mantenendo il controllo dei loro modelli di contenuto e di business”.

A Menlo Park si sta lavorando per rendere la lettura interattiva con foto che avranno didascalie audio e geo-tag (toccando il nome della località si aprirà una mappa),  il lettore avrà la possibilità di interagire commentando i vari pezzi dell’articolo, zoommando e guardando i video in auto-play per passare alla condivisione nelle varie piattaforme.

Introducing Instant Articles, a new tool for publishers to create fast, interactive articles on Facebook.

Posted by Facebook Media on Martedì 12 maggio 2015

 

Gli editori guadagneranno dagli introiti pubblicitari, prendono il 100 % delle entrate dagli annunci che usciranno all’interno dell’articolo. Mark Thompson, presidente e Ceo di The New York Times Company non ha paura che il sito della sua testata perda enormi quantità di visualizzazioni, anzi spiega “ il giornale da sempre va incontro al lettore lì dove si trova, il che significa essere disponibili non solo sui nostri siti” mentre Tony Danker del giornale inglese The Guardian “siamo pronti a verificare come la nuova piattaforma sia in grado di fornire un’esperienza ancora più coinvolgente per i nostri lettori”

  Le opposizioni

Il dato catastrofico di tutto questo è che l’editoria come la conosciamo sta morendo, si sta sconfinando in una nuova forma di fare giornalismo. Gli editori si trovano inevitabilmente a dover scendere a patti col diavolo e non tutti sono d’accordo. Mark Thompson è sicuro che il New York Times ne esca indenne “ la nostra esperienza ci insegna che quando cresce l’audience fuori dalla nostra piattaforma, cresce anche quella sulla nostra piattaforma”, mentre l’editorialista David Carr si è mostrato sempre contrario scrivendo:

il trasferimento di contenuti in massa verso Facebook ci fa rabbrividire. I giornali perdono la relazione col lettore, e i suoi dati, che passano sotto il controllo del social network. Per gli editori, Zuckerberg è come un grosso cane che si avvicina al parco: vuole giocare o azzannarci?  

  What David Carr said about Facebook and the news: http://t.co/8qU3syClJf pic.twitter.com/181iFptlbH


Se tutta l’informazione passasse nelle mani del social e quindi non è più proprietà di chi la scrive, che misera fine farà la libertà di stampa? Il giornalismo indipendente verrà messo ancor di più a dura prova se tutta l’informazione dei grandi numeri si sposta su un’altra piattaforma.

Si apre una scenario devastante: il giornalismo d’assalto scemerà e tutte le notizie si omologheranno alla volontà del lettore medio, o lettore “social”. Le notizie si conformeranno alla media culturale dei social per poter aumentare il numeri di click e quindi di ricavi pubblicitari. Instant articles diventerà la piattaforma dei gattini?
 
 Autore – @LudoAngelini.