Gli Houston Rockets e il Ruolo del Social Media Manager
Quella che vogliamo raccontarvi è una storia senza dubbio particolare. Ma che, tuttavia, è utile per riflettere sulla gestione dei social media da parte dei brand e sul ruolo del social media manager.
Partiamo dalla cronaca. Gli Houston Rockets, franchigia del campionato Nba di basket, battono i rivali Dallas Mavericks nel primo turno dei playoff. Sul profilo dei Rockets, appare un tweet non esattamente delicato nei confronti dei rivali, rimosso qualche minuto dopo.
The @HoustonRockets‘ social media person who tweeted this (http://t.co/ObbU1UYQj9) got fired today. (via @clutchfans) pic.twitter.com/8imnFTxKXK
— SLAM Magazine (@SLAMonline) 29 Aprile 2015
Il social media manager dei Rockets, Chad Shanks, viene licenziato qualche tempo dopo. Lo annuncia la stesso Shanks, ancora su Twitter.
Sometimes you can go too far. I will no longer run @HoustonRockets but am grateful to the organization that let me develop an online voice.
— Chad Shanks (@chadjshanks) 29 Aprile 2015
I did my best to make the account the best in the NBA by pushing the envelope, but pushed too far for some and for that I apologize.
— Chad Shanks (@chadjshanks) 29 Aprile 2015
Ripensando alla questione, ci sta. A epic fail social, corrisponde il licenziamento del colpevole. Una dinamica molto americana, ma completamente sensata. Ciò che sorprende gli Houston Rockets è, però, la reazione di quello che banalmente i giornalisti chiamano ‘popolo del web’. Che, in questo caso, è rappresentato dai tifosi, che seguono le vicende della propria squadra del cuore su Twitter.
I’ve been a @HoustonRockets fan since ’88 but I no longer support their social media acct. You fire someone over trash talk? #BringBackChad
— #RIPMr8732 (@WhoIsYoda) 29 Aprile 2015
Unfollow @HoustonRockets until they #BringBackChad because that is some bulls**t https://t.co/if7LRc1jvB
— The Dream Shake (@DreamShakeSBN) 29 Aprile 2015
#BringBackChad. Questo l’hashtag di riferimento per una vera e propria campagna contro il licenziamento di Chad Shanks. Una dinamica che fa riflettere sul ruolo del social media manager che, in quel caso, rappresentava completamente il brand Houston Rockets su Twitter. E allora senza di lui, cambia anche il marchio, la voce della franchigia, in un singolare e forse quasi unico caso di immedesimazione. Chad Shanks era i Rockets su Twitter. Il social media manager, alle volte, è il brand.