Alla scoperta di “Tik Tok”, il social network che strizza l’occhio ai giovani e alle aziende

“TikTok è la piattaforma numero uno al mondo per i video brevi”. Con queste poche parole pubblicate sul proprio sito internet, il social network cinese “Tik Tok”, è riuscito a descrivere in maniera puntuale e sintetica il suo settore di riferimento e il proprio obiettivo. “La nostra missione è far sì che chiunque nel mondo possa dare libera espressione della propria immaginazione e conoscenza nei modi e tempi ritenuti più opportuni”. È proprio questo il punto di forza del social network cinese, la cui ascesa sembra ormai inarrestabile. E non più solo tra i giovani.
A metà novembre del 2019 “Tik Tok” ha superato la cifra di 1,5 miliardi di download su Apple Store e Google Play e, come riportano i dati di Sensor Tower Store, continua ad essere l’applicazione social gratuita più scaricata del mondo  in questo momento. Nello scenario globale l’India è il paese con il maggior numero di download, con 466,8 milioni. La Cina occupa invece il secondo posto a quota 173,2 milioni. Gli Stati Uniti chiudono il podio con 123,8 milioni di download. Il social network cinese viene distribuito ad oggi in 150 Paesi e tradotto in ben 75 lingue.

In un universo social dominato ormai da una standardizzazione continua di modelli e contenuti, Tik Tok vuole ridare infatti valore e attenzione alla creatività e soprattutto al divertimento. Potenzialità che iniziano ad interessare anche alle aziende. Ma facciamo un passo indietro. Da dove nasce il successo di questo rivoluzionario social network? E soprattutto quali sono le sue caratteristiche principali?

COME NASCE TIK TOK

La storia di “Tik Tok” comincia in Cina nel 2014, quando Alex Zhu e Luyu Yang, decidono di lanciare un nuovo social network dagli scopi educativi: “Cicada”. In particolare Zhu, considerato un pioniere del settore dell’educazione (vista la sua brillante carriera come Project Manager presso il colosso del software SAP), ha in mente una piattaforma la cui caratteristica principale sia quella di veicolare video dalla durata breve (dai 3 ai 5 minuti massimo) per dare la possibilità agli utenti di creare e usufruire di contenuti educativi su qualsiasi materia. Come riporta “Business Insider” però, l’intento dei due startupper si rivela presto fallimentare a causa della scarsa mole di contenuti creati dagli utenti e soprattutto per il fatto che il target di riferimento (gli adolescenti) sia quasi del tutto assente. A questo punto nasce l’idea di creare una piattaforma simile, ma diversa per alcune fondamentali caratteristiche: “Musical.ly”. Il nuovo social, lanciato ufficialmente nell’agosto del 2014, è destinato agli adolescenti  e incorpora contenuti video musicali di breve durata. Il successo e le potenzialità di questa nuova piattaforma sono da subito evidenti (soprattutto nel sud-est asiatico) e dopo un’espansione progressiva durata alcuni anni, nel novembre del 2017 l’azienda cinese “ByteDance”, già nota per aver sviluppato l’aggregatore di notizie cinese “Toutiao”, decide di acquistare “Musical.ly” per una cifra vicina ai 750 milioni di euro. Il 2 agosto 2018 la stessa “ByteDance” decide di unire con un aggiornamento un’applicazione che già possedeva con “Musical.ly”, dando ufficialmente il via alla storia e al successo – in particolare fra i giovani – di Tik Tok.

COME FUNZIONA TIK TOK

Il successo di “Tik Tok” deriva dalle sue caratteristiche chiare e semplici, ma che al tempo stesso stimolano la creatività dei propri utenti. Il primo marchio di fabbrica è il formato dei contenuti: video dalla breve durata (dai 15 ai 60 secondi) accompagnati da musica, effetti sonori e filtri. I risultati sono: balletti, mini-sketch comici e parodie musicali in playback. Creazioni, all’apparenza molto elaborate, ma che vengono realizzate attraverso un sistema di montaggio velocissimo e intuitivo (il migliore nel panorama dei social network). Questo sistema consente infatti di accelerare, rallentare o modificare le immagini attraverso una vasta gamma di filtri. Anche per quello che riguarda suoni e canzoni, Tik Tok mette a disposizione dei propri utenti un grandissimo archivio dal quale poter attingere per ideare una clip più originale possibile. Tra le azioni che stimolano di più la creatività su Tik Tok sono le cosiddette “Challenge”: delle vere e proprie sfide virali e virtuali lanciate dagli influencer (ma anche dalle stesse aziende) a cui gli utenti di TikTok sono chiamati a rispondere. Negli ultimi mesi grande impatto ha avuto la challenge “#Theclimate” (con ben 400 milioni di visualizzazioni). Una sfida dove gli utenti dovevano mostrare un loro comportamento virtuoso a favore della sostenibilità ambientale.
Interazioni elevatissime, confermate dalle recenti statistiche pubblicate da Tik Tok sul proprio sito ufficiale, che fanno emergere interessanti novità sui trend della piattaforma. Su tutte quelle riguardanti i numerosi arrivi sul canale dei vip americani (il più seguito è Will Smith con 10.8 milioni di folllower) e la classifica dei primi 10 effetti creativi di Tik Tok (dove al primo posto troviamo il “Face Zoom”).
Il successo di Tik Tok ha toccato ovviamente anche l’Italia che, in poco più di un anno, ha raggiunto un numero di utenti pari a 2,4 milioni e la sua ascesa sembra non fermarsi. Una crescita che sta iniziando a coinvolgere un pubblico di età non solo adolescenziale. Alcuni vip, come Fiorello, Diletta Leotta, Michelle Hunziker, Benji e Fede, Sfera Ebbasta, e squadre di Serie A, come Roma e Inter, sono sbarcati su questo social con l’obiettivo di allargare la loro fan base e stimolare ancora di più la loro community.

Bisogna però dire che ad innalzare la popolarità di Tik Tok sono stati anche i limiti imposti dagli altri principali social network: la standardizzazione dei contenuti, la monotonia dei modelli, ma anche “l’obbligo di apparire perfetti”, sottointeso da alcune piattaforme (come Instagram), hanno favorito il trasferimento di alcuni utenti verso un social dove “vince” chi è più simpatico, più creativo e spesso anche più buffo.

NUOVE OPPORTUNITÀ PER LE AZIENDE

Tutte queste potenzialità potranno essere utili alle aziende per accrescere la propria Brand Awareness? Ma soprattutto, “Tik Tok” consente alle aziende dei formati adv avanzati e sufficienti a generare nuovi lead? La risposta al momento è positiva, anche se trattandosi di una piattaforma ancora nuova le prospettive di crescita sono molto ampie. Al momento le aziende hanno scelto di aspettare, in attesa di capire come e quanto il social network si svilupperà nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Al momento “Tik Tok” propone ai propri utenti 4 tipi di formati/tecniche pubblicitarie:

  • Brand Takeover: La caratteristica principale di questo formato è l’esclusività. Il Takeover viene infatti concesso in esclusiva a un solo brand al giorno che può inserire una pubblicità nel flusso dei video degli utenti. Ovviamente lo scopo è sempre quello di trasferire l’utente in una landing page, ma anche quello di pubblicizzare un “Hashtag Challenge” per rafforzare la propria immagine.
  • Hashtag Challenge: Sono delle vere e proprie sfide, ideate dagli sviluppatori di Tik Tok per stimolare la creatività e la diffusione di contenuti. Le aziende hanno quindi la possibilità di lanciare le proprie sfide, sponsorizzandole, per accrescere la propria Brand Awarness. Nike è stato uno dei primi marchi di abbigliamento sportivo a promuovere una challenge su Tik Tok e ad oggi ne ha diffuse ben 3: “#TheShadowBoxer”, #LightingFeet” e “#BasketBeat”.
  • In-Feed Native Video: Si tratta di un tipo di adv veicolabile attraverso un formato video verticale, dalla durata di 9-15 secondi, che viene mostrato nella sezione “For You” di Tik Tok e che rimanda a una “call to action”. Le aziende hanno quindi anche qui la possibilità di far migrare l’utente verso il proprio sito, oppure alla pagina di download della propria app.
  • Branded Lenses: Ispirandosi a “Snapchat”, Tik Tok concede la possibilità ai propri utenti di creare delle maschere personalizzate da applicare ai propri contenuti video. Le maschere possono essere ovviamente create anche dalle aziende e posizionate nelle prime 5 posizioni della tab “Trending” o “Hot” della piattaforma.

Ad interessare le aziende non sono solamente le nuove tecniche di advertising, ma anche le nuove prospettive di influencer marketing. Tik Tok offre alle aziende nuovi tipi di influencer che fanno della spontaneità e della creatività le loro armi migliori: i “Tik Toker”. Facendo riferimento al mercato globale, possiamo già ritrovare delle vere e proprie celebrità che, con milioni di follower, vantano sponsorizzazioni con i brand più famosi del mondo e incassi da capogiro. Prendiamo come esempio “Baby Ariel”, la Tik Toker più famosa del mondo, che con i suoi 29,9 milioni di follower, dopo aver collaborato con diversi brand, ha già aperto una propria linea di prodotti d’abbigliamento. Anche in Italia stanno spopolando diversi Tik Toker: da Virginia Montemaggi, a Marta Losito, passando per Elisa Maino e Luciano Spinelli (che vanta addirittura già 2 libri pubblicati e una partnership con MSC Crociere). Tutte figure accumunate dalle stesse caratteristiche: milioni di follower all’attivo, creazione di contenuti originali, divertenti e ispiranti, ma soprattutto che strizzano l’occhio alle aziende, viste le loro collaborazioni con brandi di accessori, gioielleria e abbigliamento.

CONCLUSIONI

Insomma, Tik Tok in questo momento rappresenta per gli utenti e per le aziende una grande novità e una grande possibilità nel mondo dei social network. Una novità talmente grande da mettere a rischio, secondo alcuni esperti, l’egemonia dei social targati Mark Zuckerberg. Al momento però sostenere questa tesi potrebbe essere rischioso. Tik Tok è sicuramente un social network dalle grande potenzialità, che strizza l’occhio ai giovani e soprattutto che dà priorità a contenuti originali e creativi. I social network “storici” sono però già rodati e, in particolare nel settore dell’advertising, offrono più certezze nell’analisi dei dati e soprattutto più possibilità rispetto ai formati. La piattaforma di TikTok si presenta invece in una forma ancora molto standard e non possiede quelle caratteristiche professionali e avanzate che hanno fatto la fortuna di sistemi come Facebook Ads e Google Ads.

Una cosa è certa: in un momento storico dove i social network sembravano essere arenati da dinamiche e contenuti standardizzati e spesso noiosi, Tik Tok si pone come obiettivo quello di premiare chi veicola contenuti creativi, originali e soprattutto divertenti.


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