Neutralità della rete, Silicon Valley caput mundi

Come cambia l’architettura di Internet: da sistema decentralizzato ad agglomerato di macro-imperi. A rischio la neutralità della rete

Mark Surman sul palco di re:publica con la mappa dell’Impero romano

Si è tenuta la scorsa settimana a Berlino re:publica, la conferenza internazionale dedicata a Internet e società. Durante l’evento, ha suscitato particolare interesse l’intervento di Mark Surman, Executive Director di Mozilla, che ha parlato di come la struttura “imperiale” del web costituisca una grave minaccia per la neutralità della rete e in generale per l’intera società.

 

 LA SILICON VALLEY COME L’IMPERO ROMANO

L’E.D. di Mozilla dal palco di Berlino ha paragonato la Silicon Valley all’Impero romano, dove ogni territorio conquistato era dipendente dalla capitale, in contrapposizione con la struttura decentralizzata degli albori del web, quando “ogni punto era uguale all’altro”. Un’architettura che ormai è radicalmente cambiata: i colossi della rete, Google e Facebook su tutti, hanno oggi nelle loro mani troppo potere e stanno continuando ad accumularne senza che reali contromisure vengano prese. E la neutralità della rete è a forte rischio.

 

SOCIAL NEUTRALITY: FACEBOOK E I TRENDING TOPICS

Uno strapotere che ha trovato un’inquietante conferma in un fatto accaduto proprio questa settimana, che pone nuovamente l’attenzione sul tema della Social NeutralityFacebook avrebbe manipolato in maniera sistematica la propria sezione Trending Topics (TT). Quest’ultima, in teoria, dovrebbe rispondere solo a un algoritmo utile a far conoscere in tempo reale gli argomenti più discussi tra gli utenti. In realtà, questo algoritmo sarebbe stato bypassato: una “mano esterna” ha deciso l’esclusione o l’inserimento nei TT di specifiche notizie (alla faccia della neutralità della rete). A rivelarlo a Gizmodo (l’autorevole blog statunitense che ha dato per primo la notizia), sono stati gli ex dipendenti della sezione Trending Topics del social network.

Tra gli argomenti esclusi ci sarebbero quelli inerenti al mondo conservatore americano, un’ipotesi in linea con i presunti riferimenti negativi di Mark Zuckerberg alle idee politiche di Donald Trump. Inoltre, anche le notizie riguardanti lo stesso Facebook sarebbero state escluse in nome di una strategia difensiva attuata dal colosso della rete.

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L’azienda avrebbe, invece, aggiunto manualmente alcuni trend dibattuti nel mondo reale, che però non sarebbero comparsi nella sua sezione TT se fosse stato l’algoritmo a selezionare i “temi caldi”. Secondo quanto affermato dalle fonti di Gizmodo, infatti, l’assenza di questi ultimi avrebbe potuto ledere l’immagine di Facebook e la sua reputazione di agorà digitale. Ad esempio, il social network avrebbe inserito tra i suoi trend “Black Lives Matter” (la mobilitazione contro le violenze delle forze dell’ordine Usa), poiché l’assenza di una discussione riguardo un movimento nato proprio sui social network sarebbe stata paradossale.

 

 DIFENDERE LA NEUTRALITÀ DELLA RETE, IL MODELLO AMBIENTALISTA

La neutralità della rete, insomma, sarebbe a rischio. Un concetto ribadito anche sul palco di Berlino da Surman. L’E.D. ha ribadito come la priorità dovrebbe essere quella di “fare dello stato di salute di Internet una questione sociale fondamentale”, prendendo spunto dal movimento ambientalista. Secondo il numero uno di Mozilla, chiunque sia interessato alla libertà del web dovrebbe seguire l’esempio del movimento per l’ambiente che, a partire dagli anni ’60, è riuscito ad imporre le tematiche ambientali all’attenzione del mondo intero. Le organizzazioni a favore dell’open web e del free sotfware, insomma, dovrebbero unirsi e lavorare fianco a fianco per far sì che il loro messaggio si estenda oltre la cerchia degli addetti ai lavori.

L’E.D. di Mozilla ha ricordato tanti esempi in cui il popolo del web si è mobilitato dal basso, tra cui il più importante è la nascita di Wikipedia nel 2001. All’epoca, infatti, la rete si mobilitò per il lancio della campagna di crowdfounding che diede vita all’enciclopedia digitale. Ciò dimostra che un mondo dove Internet rimanga libera e indipendente, nel pieno rispetto del principio della neutralità della rete, è possibile.

Ma come ha ribadito Surman dal palco di re:publica:

“Il momento è critico ed è importante intervenire”.

 

DanielaGalasso_