“Facebook at Work” e altre novità: le sorprese del social network

Facebook e le aziende: una relazione che nei mesi a venire potrebbe cambiare radicalmente e su più fronti. La grande novità avrebbe anche un nome (non accertato): “Facebook at work”. Si tratterebbe, secondo quanto diffuso dal Financial Times, della versione professionale del social network di Zuckerberg, attraverso la quale i dipendenti di un’azienda potranno comunicare, organizzare il lavoro e scambiarsi appunti, fotografie, video. Non solo: potranno perfino entrare in contatto con nuove realtà e avviare nuovi rapporti di lavoro.

E se vi è venuto in mente Google Drive, sì, pare che abbiate afferrato il concetto. Ma si tratta solo di una parte della rivoluzione.

NON SOLO GOOGLE

Servizi simili a quelli descritti dal Financial Times sono già offerti da altre piattaforme. Google in primis, con Google Drive, appunto, e Google Calendar, tanto per citarne due. Microsoft con Yammer dentro Office online. E poi ci sarebbe LinkedIn, nato proprio per mettere in contatto domanda e offerta. E se finora tutti questi colossi hanno avuto la vita facile, ora tutto potrebbe cambiare. L’idea di Zuckerberg e del suo team sembrerebbe quella di voler conquistare definitivamente la fiducia anche degli imprenditori più diffidenti, che spesso impediscono l’utilizzo del social network sul posto di lavoro.

E chi si preoccupa della privacy, non avrebbe nulla da temere. L’interfaccia grafica di “Facebook at work” sarà la stessa di sempre, ma gli accessi ai profili personali e aziendali saranno diversi.

NON È L’UNICA NOVITÀ

Nelle scorse settimane, poi, un’altra notizia che riguarda – ma per altri versi – le aziende è stata diffusa dallo stesso social network. In una delle indagini fatta su centinaia di utenti, sarebbe venuto fuori che le persone vogliono vedere apparire sul News Feed più storie provenienti dai profili dei loro amici e dalle Pagine a cui hanno messo “Mi Piace” e meno contenuti promozionali.

State pensando “Ah, no, io sono salvo: dalla pagina aziendale pubblico solo post e non pago Facebook per pubblicizzare il mio marchio”? Perfetto: avete appena preso una cantonata.

Poco più avanti nell’articolo si legge che, da uno studio più approfondito dell’argomento, sarebbe venuto fuori che un sacco di gente vede anche i contenuti delle Pagine a cui volontariamente aderisce come troppo promozionali. In paricolare, post di questo tipo:

 

  1. Posts that solely push people to buy a product or install an app
  2. Posts that push people to enter promotions and sweepstakes with no real context
  3. Posts that reuse the exact same content from ads

Così, da gennaio 2015 qualcosa cambierà e “la gente vedrà meno questo tipo di contenuti nel proprio news feed”. Ma niente paura: “Pages still matter – a lot”, rassicurano da Facebook. Solo che, dicono, molte aziende non si rendono conto che vanno usate diversamente, perché sono una destinazione importante per i propri clienti attuali e potenziali. Poi arrivano le cifre: solo a ottobre, quasi un miliardo di persone hanno visitato le Pagine. Di queste, più di 750 milioni da dispositivi mobili.

In sostanza, l’obiettivo è quasi quello di “educare” le aziende a usare bene lo strumento offerto, perché molte – si legge – lo utilizzano solo come servizio clienti. Insomma, un po’ quello che spesso scriviamo noi di brandjournalism.it: Facebook, come altri social network, è una risorsa per le aziende e come tale deve essere sfruttata.

Quali saranno, poi, le nuove opportunità offerte dal social network di Zuckerberg per le aziende non è ancora dato sapere. Bisognerà aspettare gennaio. Ma voi, restate connessi.