Snapchat, le aziende e la storia di Tastemade

Tutto quello c’è da sapere su Snapchat, la piattaforma social più libera e disinvolta del momento che ha già conquistato giovani e aziende.

Oggi parliamo di Snapchat. Dopo Medium e Telegram tocca al  social network che permette di condividere foto, brevi video e messaggi di testo. Con una caratteristica principale: i contenuti sono fugaci e destinati a scomparire.

COME FUNZIONA SNAPCHAT

La piattaforma è stata fondata nel 2011 da Evan Spiegel, tuttora CEO dell’azienda, Bobby Murphy e Reggie Brown. All’epoca erano tutti studenti di Stanford, e il neonato social aveva alla base un concetto molto chiaro: quello di non lasciare tracce. La particolarità, infatti, sta nella volatilità dei contenuti: ogni elemento inviato viene cancellato e non rimangono tracce né sul telefono, né sui server dell’azienda.

Inizialmente, l’arco di vita degli snap (i contenuti prodotti dagli utenti) non poteva superare i 10 secondi; successivamente il lasso di tempo, regolabile dall’utente con un timer, è salito a un tetto massimo di 24 ore. Nel caso in cui poi il destinatario del messaggio cercasse di fare il furbo realizzando uno screenshot del contenuto ricevuto, Snapchat lo notifica agli emittenti. Un modo come un altro per dire “ehi amico, stanno cercando di fregarti!”.

La sezione Snapchat Discover

Proprio l’incontro tra la volatilità dei contenuti e la cultura dei teenager ha portato Snapchat a superare i 100 milioni di utenti attivi al giorno, che si dividono tra giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni, o giovanissimi under 18. Questi numeri rendono Snapchat una delle più popolari piattaforme social, al pari di Facebook, Facebook Messenger, WhatsApp, Instagram e YouTube.

D’altro canto, le sue funzionalità ben si prestano all’uso per questa fascia di utenti. Le più apprezzate sono Lenses, Live Stories e Discover. La prima funzione ti permette di applicare filtri ai selfie (il più famoso è quello che ti fa apparire come se stessi vomitando un arcobaleno: wow!). La sezione Live Stories, invece, introdotta solo successivamente, è una sorta di news feed composto da notizie e contenuti selezionati direttamente da i dipendenti della piattaforma.

SNAPCHAT DISCOVER E L’ESEMPIO DI TASTEMADE

Infine, abbiamo Snapchat Discover: i canali di questa sezione sono solo 20, ma sono prodotti, per la maggior parte, da noti brand e testate giornalistiche come Mtv, People, Cosmopolitan, National Geographic, BuzzFeed, Vice, CNN, DailyMail e Mashable. Ma ci sono anche nomi meno famosi come Tastemade. Si stratta di un’azienda che produce video di cucina e viaggi, la cui storia è cambiata proprio da quando è approdata su Snapchat. Tastemade, all’epoca solo una startup, iniziò a produrre contenuti pensati per essere Snapchat native. L’esempio lampante di questo genere di contenuti è la serie Cookie the news: video mobile girati in fast motion realizzati appositamente per essere fruiti su Snapchat (Tastemade ha infatti predisposto un set per girare video che si sviluppano in verticale). L’idea è quella di mostrare in brevi video la ricetta dei biscotti reinventati in base alla notizia del giorno: Don’t read it, eat it. Ad oggi, grazie alla visibilità acquisita tramite Snapchat, l’azienda è cresciuta molto e ha appena ricevuto un’iniezione di investimenti da Goldman Sachs per 40 milioni di dollari.

I biscotti dedicati a David Bowie il giorno notizia della sua morte

SNAPCHAT E BRAND: LE OPPORTUNITA’

Come dimostra il caso di Tastemade, perché un’azienda abbia successo sulla piattaforma, non basta esserci. Quello che importa è produrre contenuti pensati per essere visti su Snapchat e diretti a un pubblico che utilizza, prevalentemente, Snapchat. Per farlo occorre seguire alcuni principi fondamentali: evitare la staticità, rendendo il brand in linea con le logiche di un pubblico che pensa più degli altri all’immediata fruizione dei contenuti, e puntare sulla creatività e sull’autenticità. Quindi non si ricondivide qualcosa fatto da altri, si produce qualcosa di originale, legato al brand e al social da un rapporto esclusivo.

Quando i brand cercano di essere autentici e ci riescono, i loro sforzi vengono premiati dagli utenti di Snapchat (vedi il caso di Tastemade). Un ulteriore riprova di quanto affermato è anche la cacciata di Yahoo dalla sezione Snapchat Discover. L’azienda californiana, titolare di uno dei canali di Snapchat, è stata estromessa nel luglio scorso perché i suoi contenuti non generavano abbastanza traffico.

DOVE PUO’ ARRIVARE SNAPCHAT, IL SOCIAL NETWORK EFFIMERO

Mentre Facebook è diventato un social network ingessato e fortemente occupato dai brand, al momento Snapchat con i suoi messaggi a tempo, è la piattaforma più leggera e disinvolta e per questo, la più amata dai giovani. Non è infatti un caso che molti grandi marchi (Coca Cola, ad esempio) facciano a gara per fare advertising su questo social. L’obiettivo degli inserzionisti su Snapchat è duplice. Da un lato, raggiungere una fascia di utenti altrimenti irraggiungibile. Dall’altro, sfruttare la possibilità di avere annunci che sembrano creati apposta per lo schermo di uno smartphone e non soltanto degli spot in miniatura.

I ricavi annuali di questo social network non sono altissimi ma c’è da considerare che Snapchat al momento ha stipulato accordi commerciali solo con grandi inserzionisti. Il social effimero non ha ancora venduto spazi pubblicitari a medie e piccole imprese, in buona parte clienti di Facebook e Google. Considerato questo dettaglio, Snapchat è una piattaforma dall’enorme potenziale in cui essere i primi, evitando quindi la concorrenza, e producendo contenuti autentici potrebbe davvero fare la differenza per un brand.

@DanielaGalasso_

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