Come raccontare un’hosting company? Il brand journalism di neeners

Il brand journalism, lo sappiamo, nasce negli States. Oltreoceano, le brillanti intuizioni nel campo della comunicazione e dell’informazione arrivano circa 20 anni prima che in Italia. Come approccio alla comunicazione d’impresa, quello del brand journalism stenta ancora a decollare nel Belpaese. Pare esserci ancora poca consapevolezza circa il valore della comunicazione, del potenziale ritorno dell’investimento, o anche semplicemente dell’importanza di raccontare valori e identità dell’impresa.

Ma non tutto è perduto. Anche l’Italia cerca gradualmente di affacciarsi a questo mondo e alcune aziende sembrano essere arrivate prima di tante altre. La storia che vi vogliamo raccontare è quella di neen (occhio alla minuscola!), «un’hosting company specializzata in servizi hosting managed, high availability e Cloud» che ha deciso di abbracciare la filosofia del brand journalism dando una voce, e un volto, a un particolare segmento dell’ICT.

 

KNOW-HOW TECNOLOGICO E STORYTELLING DIGITALE

Uno dei volti è quello di Luca Zucconi, web product manager per neen e responsabile del progetto che ruota attorno al blog. Giornalista iscritto all’albo, penna esperta di portali e riviste di tecnologia (ieri con Automotive e Sport, oggi con Wired e Blogo), Luca scrive e coordina la redazione che opera sul blog. Chi sono i neeners? Un team poliedrico composto da «blogger, redattori e professionisti dell’azienda» che in un mix esplosivo di know-how tecnologico e storytelling digitale creano un mondo attorno all’azienda di riferimento.

Non stiamo parlando di un blog qualunque. Avete presente, dai. Quei blog aziendali monotematici e autoreferenziali che finiscono per parlarsi addosso, dimenticandosi che là fuori c’è un mondo fatto di utenti a cui sarebbe bene rendere anche un servizio, e non solo vendere il proprio prodotto. Ebbene, i neeners sopperiscono a queste manchevolezze «guardando molto oltre il confine per capire in quale direzione vanno certi trend», per assimilare strategie di comunicazione all’avanguardia e per cogliere le opportunità offerte dal web. L’obiettivo del blog? Ce lo illustra Luca con estrema chiarezza:

Consolidare il brand di hosting company high-performance, comunicare visione e valori dell’azienda, presentare servizi e case studies di successo, diventare fonte affidabile (e opinion leader) di notizie relative al settore, accrescere il coinvolgimento degli stakeholder, migliorare l’indicizzazione nei motori di ricerca.

IL BLOG DI NEEN: L’AZIENDA E IL SUO UNIVERSO DI RIFERIMENTO

Basta uno sguardo al sito per capire che l’operazione di brand journalism è stata pianificata senza lasciare nulla al caso. La sezione How To, ad esempio, coglie in pieno uno dei trend dominanti sul web: semplificare la realtà, organizzarla per i non addetti ai lavori impacchettandola nel pratico formato della guida online. Nella sezione Review, invece, i redattori recensiscono «possibili infrastrutture hosting, software, hardware e soluzioni hosting e cloud», e anche app come neendo domain finder. L’applicazione, disponibile per iOS e Android, permette agli utenti di verificare la disponibilità di nomi di dominio con la possibilità, in caso, di registrarlo in quattro e quattr’otto. I contenuti trattati hanno anche una funzione più subliminale: interessare il lettore e dargli consigli utili, certo, ma anche posizionarsi meglio su Google, coprendo specifiche keyword afferenti all’universo semantico di neen. Nella sezione Bloggers troviamo i contatti di quel segmento di neeners dedito alla redazione dei contenuti sul blog: tra questi, Marco Zani (CEO) e Nadia Bonfanti (responsabile Marketing) sono i due soggetti che, insieme al nostro Luca, «hanno valutato la creazione di un blog aziendale».

 

La sezione Events ha il merito di aggregare le manifestazioni tech-oriented potenzialmente interessati per il target di neen, mentre le News scendono più nel dettaglio e svelano il volto umano dell’hosting company. Dall’intervista al CTO all’esperienza degli stagisti, neeners svela «le persone, con dei valori e degli skills ben definiti», che lavorano «dietro le quinte del mondo del web». Per far sapere al mondo che dietro quelle lenti spesse (ci si conceda lo stereotipo), quell’anima nerd e quell’universo tecnologico spesso percepito come freddo e distante, si celano esseri umani. Esseri umani che con passione ed entusiasmo «permettono l’esistenza, la visibilità di un sito, di un e-commerce o qualunque altro prodotto online». Per fidelizzare coi lettori di oggi, ovvero coi (potenziali) clienti di domani.